Shangai dancing

Shangai Dancing is a mixed media photography and graphics work greatly influenced by my experience living in the East.
Shangai or Mikado is an Oriental game of patience and skill. It is played on a table with a set of coloured sticks, and I remember playing it a lot as a child. Later in life I was able to travel frequently to Japan and then to live and work in China for several years. This gave me a valuable experience of the Oriental culture - first-hand and genuine, unlike a tourist. While living in China, my desire to dedicate myself to photography has truly grown, and upon returning to Italy it has became a passionate hobby.
With these photos I wanted to relive my childhood memories and my experiences of life in the East. The rarefied images, as well as the loss of depth, recall the oriental taste for the aesthetics of "what is missing", an iconography of simplification, seeking to create clean and elegant compositions.
Source photographs, made in the direct multiple exposure in camera, have been subsequently processed using various techniques such as the glitch, which helps turn any digital error into an aesthetic element. I wanted to merge the computer language with photography to create an atmosphere that recalls the moment when, in the game of Shangai, the sticks fall on the table in random and elegant compositions.
2015
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SHANGAI DANCING
Shangai Dancing è un lavoro foto-grafico fortemente influenzato dalla mia esperienza di vita in Oriente.
Shangai o Mikado e’ un gioco di pazienza di ispirazione orientale, che si fa sul tavolo con dei bastoncini colorati, a cui da bambina giocavo spesso con i compagni. Più tardi nella vita ho avuto modo di viaggiare spesso in Giappone e poi vivere e lavorare in Cina per alcuni anni, entrando in contatto con la cultura orientale in modo più approfondito e non occasionale, come può capitare ad un turista. In Cina e’ anche maturato il desiderio di dedicarmi alla fotografia, che, al ritorno in Italia si è trasformato in un hobby appassionato.
Con queste foto ho voluto rivivere i miei ricordi di bambina insieme con quelli dell’esperienza passata in Oriente. Le immagini rarefatte, così come pure la perdita di profondità, richiamano il gusto orientale per un’estetica del “ciò che manca”, una semplificazione iconografica, che fa riferimento soprattutto alla creazione di composizioni essenziali ed eleganti.
Sulle fotografie sorgente, realizzate in esposizione multipla direttamente in fotocamera, sono state applicate successive lavorazioni e variazioni sul tema utilizzando la tecnica del glitch, che permette un’estetizzazione dell’errore digitale. Ho voluto fondere il linguaggio informatico con quello fotografico per ricreare un’atmosfera che ricordasse il momento in cui, giocando a Shangai, i bastoncini cadono sul tavolo in maniera casuale e, con il loro movimento creano eleganti composizioni.
2015